Tra i minori sempre più allarmante il fenomeno del cyberbullismo
Occorre premettere che per “cyberbullismo” si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo. Recandomi personalmente nelle scuole per mettere in guardia i ragazzi sui rischi e i pericoli connessi alla rete e alla diffusione di questo preoccupante fenomeno, nella maggior parte dei casi, riscontro la mancanza di consapevolezza: i ragazzi non si rendono conto che commettere atti di bullismo anche attraverso il web è un reato e che, una volta superati a 14 anni di età, si è pienamente imputabili, andando anche incontro ad una condanna in sede penale. Ho notato anche, con mio sommo dispiacere, uno scarso interesse da parte dei genitori: come se a loro non riguardasse. Purtroppo la famiglia ha oramai abdicato alla funzione normativa: non è più in grado di dare regole. E i professori si sentono lasciati soli e senza adeguati strumenti. I minori sembra che vivano in un mondo senza adulti, come ne “Il signore delle mosche”. Probabilmente la colpa è quella di averli “adultizzati” in maniera eccessiva.
La situazione è preoccupante perché anche se il bullismo è sempre esistito, le conseguenze oggi, con la diffusione virale dei contenuti attraverso i social network, possono essere devastanti.
Pensiamo anche ai recenti casi di cronaca. Prima del gesto estremo, i ragazzi inevitabilmente mandano dei segnali, attraverso i propri comportamenti: lo fanno in famiglia, in classe. Dobbiamo essere in grado di coglierli prima che sia troppo tardi.
Recentemente è stato approvato un ottimo disegno di legge sul contrasto e la prevenzione del cyberbullismo. Questo decreto, tra le altre cose, regola la rimozione dei contenuti offensivi dalla rete, stabilisce quando debba intervenire il Garante della privacy e, soprattutto, introduce una misura di ammonimento nel caso di reati commessi da minorenni ma con età superiore ai 14 anni (il questore convoca il ragazzo insieme ai genitori e lo ammonisce sulla sua condotta). La finalità è quella di “responsabilizzare” tutti i soggetti coinvolti (minori, famiglie e scuola).